Anonymous
Dopo quattro anni dall'uscita dello splendido "Mit Gas" tornano i Tomahawk con un lavoro annunciato da tempo dall'etichetta di appartenenza Ipecac Recordings. "Anonymous" é una raccolta, forse sarebbe meglio dire un omaggio ai canti dei nativi americani, quelli che noi occidentali definiamo come pellerossa. Vista cosí si direbbe che questo é un disco sperimentale, completamente sganciato dai precedenti lavori, peraltro eccellenti. Tremavo al pensiero di ascoltare qualcosa di cosí diverso dalla nostra cultura e di difficile lettura. Invece fin dal primo ascolto devo ammettere che il gruppo capeggiato da Mike Patton, che ha solo aggiunto i testi al contenuto giá registrato, ha costruito un album molto moderno e accattivante, senza cadere nel tranello della cover. Potrebbe sembrare quasi impensabile che si possano rivisitare i veri canti dei nativi d'america in chiave rock, proprio come voleva Duane Denison, il chitarrista e promotore di questo project album, ed invece é sotto gli occhi di tutti... niente é impossibile, alla faccia dei gruppi e interpreti che si riciclano.
Felicemente sbalordito dalla qualitá del prodotto, sottolineo come tutti i 13 brani, nessuno escluso, sono degni di menzione: sono semplicemente avvolgenti, accattivanti, coinvolgenti e incredibili ognuno con la propria matrice ritmica. Sicuramente non é il lavoro piú adatto per affacciarsi sul mondo dei Tomahawk, non é chiaramente un lavoro commerciale, se mai ne abbiano fatto alcuno... in definitiva non siamo di fronte ai Fantomas di Director's Cut dal punto di vista della creativitá schizzoide, ma a qualcosa di piú lineare.
Tanto per incoraggiare, o forse scoraggiare, qualche neofito in materia inserisco il seguente video dal vivo -God Hates a Coward- che ritengo veramente incredibile!
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